Un laboratorio costellato di nuove tele, frutto delle circostanze eccezionali del lockdown, sono il nuovo capitolo che Doriam Battaglia propone a Como in una nuova importante personale dal titolo “After Lockdown Time” allestita dal 26 settembre presso il suo Studio d’Artista.

La meditazione resa possibile dal fermarsi del tempo, nel silenzio e nell’isolamento imposto dal lockdown, ha consentito all’Artista di attivare intensamente i “recettori” che guidano la sua ricerca artistica, spinta dal desiderio ricercare una nuova dimensione umana, in una idea di infinito e di eternità. “Credo che non sia con la tecnica che possiamo conquistare lo spazio, ma è immaginandolo e percependolo con la nostra spiritualità. La sensibilità e l’intuito sono gli strumenti più adatti” suggerisce l’artista comasco.
E per comprendere quanto questo principio sia alla base dell’atto creativo, è essenziale vedere dal vivo le venticinque opere esposte, alcune delle quali invitate al Luxembourg Art Prize e al Premio Arte Laguna. Al cospetto di un’opera di Battaglia (alcune sono monumentali) spostandosi da diverse angolazioni, avvicinandosi e allontanandosi, si riescono a percepire le numerose stratificazioni create dall’Autore attraverso quella particolare danza creativa di cui abbiamo parlato in un precedente articolo. Un sorprendente gioco di sovrapposizione di smalti, velature ma anche cancellazioni, si sprigiona dal fondo di una tela bianca, componendo una realtà unica e irripetibile, dotata di terza dimensione, se non addirittura una quarta.

La quarta dimensione è il tempo in cui avviene, tramite l’Artista, il ripetersi del processo di generazione spazio-spirituale in cui l’opera si realizza, e nel contempo si distrugge. “E’ la natura che entra fisicamente nell’opera, si manifesta nell’opera.” Sottolinea Doriam Battaglia. Ma l’artista stesso, protagonista del processo di creazione, diviene un componente intrinseco dell’opera d’arte, offrendo alla sensibilità dell’osservatore una rappresentazione di ciò che non è visibile all’occhio, di ciò che è oltre la percezione della materia e della luce. L’opera di Battaglia si pone al confine tra varie forme espressive, attraverso la sperimentazione di linguaggi diversi e l’abbandono dell’oggetto pittorico in sé, per indagare, con l’arte, l’universo della visione e della percezione, prima della comparsa della forma, andando oltre l’intenzione di chi agisce.
Carla Tocchetti
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