Fascinazioni astratte. Fiorenzo Mussi a Lissone

Lo Studio d’Artista di Fiorenzo Mussi a Lissone non poteva che essere situato in uno spazio ex-industriale, dove la riconversione è una felice testimonianza estetica-funzionale nella culla del design italiano. Ospitato al primo piano di una bianca campata di capannone, lo Studio è affacciato sul terrapieno della linea ferroviaria che collega la Svizzera e il Nord Europa con la metropoli milanese. Qui il silenzio della concentrazione è interrotto solo dai treni che fischiano e corrono instancabili davanti agli occhi, ricordando che in questo angolo di Lombardia il progresso è da sempre scandito da visione e costanza.

Gli strumenti dell’Artista presenti in Studio rivelano subito una essenziale, solida formazione: studi d’arte e tecnica applicati al mondo della pubblicità, una lunga frequentazione della Famiglia Artistica Lissonese di Gino Meloni per apprendere i fondamenti della pittura, e la professione attuale, che mette al centro l’immagine e la comunicazione attraverso l’uso sapiente delle nuove tecnologie.

Ma per Fiorenzo Mussi  Artista, il punto di svolta, giunto in epoca matura, ha il sapore di un ritorno alla manualità. Una narrazione dapprima pittorica, realizzata attraverso l’utilizzo di mezzi toni e colori sfumati che ricordano le mazzette di Pantone, o attraverso griglie che ricordano la post produzione fotografica. Per Mussi le radici affondano nell’incontro ideale con il padre del design pubblicitario, Piet Mondrian, di cui interiorizza la lezione neoplastica: combinando una linea verticale e una orizzontale, oppure due colori elementari, l’opera si fa costruzione, astratta, essenziale e geometrica.

Tuttavia Mussi si spinge oltre, si dedica a vere e proprie esplorazioni tattili che integrano reti metalliche, corde, fili spinati, torciture tessili alle campiture neutre di sfondo, narrando un senso fisico e molto attuale di frammentazione, di disgregazione, di un tutto che deve essere tenuto insieme e nello stesso tempo lasciato libero da costrizioni, forzature e compromessi. In altre opere materiche, attraverso l’uso di tessuti e differenti spessori, Mussi cerca un rilievo oltre la piattezza, e quando lo trova, all’improvviso, tra lucido e opaco, morbido e rigido, si rivelano dislivelli, s’intuiscono impronte, orme, solchi. E nuovi significati, nuove possibilità.

Al centro della poetica di Mussi vi sono le grandi contraddizioni del nostro tempo, un tema difficile da descrivere. Se dovesse raccontare la sua Arte, Mussi ci parlerebbe di un silenzio interrotto da una melodica indipendente e, a volte, dissonante. Armonia e ritmo, alternanze di gravità e divertissement: anche nel fondamento percettivo Mussi riecheggia la lezione dei Maestri astrattisti del secolo Novecento – stavolta Kandinsky, il quale si sforzava di dimostrare con l’arte visiva l’esistenza di un superiore governo delle cose, di ordine differente, legato al suono.

Carla Tocchetti

Il progetto ARTEinstudio organizza visite guidate allo Studio di Fiorenzo Mussi, la cui fattibilità e’ attualmente vincolata da cautele organizzative a causa della pandemia. Nel sito arteinstudio.com alla voce https://arteinstudio.com/progetto/ è possibile lasciare il proprio indirizzo email per essere avvertiti di questo e altri eventi in programma.

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